Mercato, multe a 5 ambulanti per i banchi di abbigliamento in disordine

Mercato, multe a 5 ambulanti per i banchi di abbigliamento in disordine

Il mercato del mercoledì ha un ritmo tutto suo, finché non arrivano i verbali. Cinque ambulanti di abbigliamento, multati per i banchi in disordine: corridoi invasi, capi appesi fuori misura, cartellini dei prezzi invisibili. Tra rabbia e rassegnazione, rimbalza la domanda che punge: regole necessarie o burocrazia che non capisce la strada?

Le camicie scivolavano giù dalle pile, il vento alzava le gonne sui manichini, un bambino saltava tra le ombre delle tende. Poi i vigili sono comparsi in coppia, taccuino e metro in mano, quel passo tranquillo che fa salire improvvisamente il cuore. Uno ha misurato il corridoio, l’altro ha guardato le scatole lasciate per terra, il terzo cartellini sbiaditi, quasi scomparsi. Qualcuno ha provato a raddrizzare, qualcun altro ha sospirato, pochi hanno parlato. La mattina sembrava la stessa, ma non lo era. Un fischio corto, cinque verbali, tanti sguardi bassi. Poi, il silenzio.

Banchi in disordine: cosa significano davvero quelle multe

I verbali non parlano solo di “ordine” come se fosse una questione estetica. Dicono spazio libero, sicurezza, vie di fuga, accessibilità anche per chi spinge un passeggino o usa una sedia a rotelle. **Il disordine non è solo brutto: è pericoloso.** Appendiabiti che sporgono, merce per terra, scatoloni a bordo banco creano strozzature e inciampi, e il movimento del mercato è come l’acqua: basta un ostacolo e la corrente si blocca.

Mi si avvicina un venditore e mi racconta di una mattina di pioggia, camicie gonfie come vele, cartellini staccati in un attimo. “Ho provato a rimettere a posto mentre arrivavano loro, ma già scattava il verbale”, dice. Dall’altra parte, una cliente indica il varco stretto tra due banchi: “Lì dentro non riuscivo a passare con la nonna”. Quel centimetro in meno, in un sabato affollato, diventa un muro. Il regolamento non vede il singolo gesto, vede il flusso.

C’è una logica dietro i controlli, anche quando pizzicano sul vivo. I Comuni chiedono corridoi liberi (un metro e mezzo è la misura più ricorrente), esposizione entro i confini della concessione, capi alzati da terra, prezzi esposti in modo chiaro e leggibile. Le sanzioni variano, spesso tra 50 e 300 euro, e in caso di recidiva possono salire fino alla sospensione temporanea del posteggio. **Un metro e mezzo di corridoio libero salva il mercato.** Non è un’ossessione: è ciò che permette a tutti di muoversi senza scontri.

Come si mette in ordine un banco di abbigliamento in 15 minuti

La regola pratica che funziona si chiama “tre livelli”. All’altezza degli occhi, i capi che vendono di più, in vista e con cartellini grandi; al livello mani, la scelta per taglie ordinate; sotto, contenitori chiusi e puliti, mai a terra nuda. Ganci alla stessa altezza, sporgenze rientrate, grucce tutte nello stesso verso. Una cinghia e due mollette possono salvare una mattina. Cronometro alla mano: 10 minuti all’inizio, 5 dopo ogni picco, 30 secondi di controllo al metro del corridoio.

Gli errori più comuni nascono dalla fretta. Cartellini nascosti o scritti piccolo, scatoloni come “stampella” del banco, capi messi per terra “solo per un attimo”, corridoi rosicchiati da un manichino spostato di dieci centimetri. Quando c’è vento o pioggia, tutto si complica e si capisce l’esasperazione. Ci siamo passati tutti con quel giorno in cui niente vuole stare al suo posto. Diciamoci la verità: nessuno piega le t-shirt in modo perfetto quando il vento tira. La soluzione è avere un piano minimo e ripeterlo quasi in automatico.

Il mercato premia chi rende semplice la vita agli altri. Un cartello unico con i prezzi base evita domande infinite, una corda elastica chiude l’ultimo lato del banco e lascia il corridoio pulito, un tappetino asciutto salva da una scivolata. **Dieci minuti di ordine all’ora battono una multa.**

“Non siamo disordinati per scelta, siamo in lotta con il tempo e con il meteo. Se le regole vengono spiegate sul posto, con esempi pratici, diventano più nostre”, mi dice un’ambulante che vende jeans da vent’anni.

  • Controlli tipici degli agenti: corridoio libero, confini del posteggio, capi alzati da terra.
  • Cartellini prezzi: leggibili, coerenti, non nascosti tra le pieghe.
  • Appendiabiti e manichini: niente sporgenze oltre la linea concessa.
  • Imballi e scatole: non in vista e mai nel passaggio.
  • Pulizia: sacchetti e pellicole raccolti, banco asciutto e solido.

Tra regole, sguardi e fiducia: cosa resta dopo i verbali

Le multe, oggi, sono un punto e virgola nella conversazione tra città e mercato. Da una parte, la necessità di rendere sicuro e vivibile il passaggio; dall’altra, il lavoro che si fa a mani nude, all’aperto, in balia dell’aria. Chi compra vuole camminare, provare, decidere senza sentirsi stretto. Chi vende sogna di arrivare a casa con poche rimanenze e un sorriso. Forse la partita si gioca nel mezzo: piccoli gesti ripetuti e controlli che spiegano, non solo puniscono. Ogni banco racconta una persona, ogni corridoio racconta tutti. E da domani mattina, a quell’ora in cui l’aria punge e la luce è bassa, si riprova daccapo.

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Interesse per il lettore
Spazio di passaggio Corridoio libero di circa 1,5 m, senza sporgenze Capire quando un banco “stringe” e come evitarlo
Esposizione e prezzi Cartellini chiari, capi sollevati da terra, confini rispettati Ridurre il rischio di verbale e accelerare la vendita
Metodo rapido d’ordine “Tre livelli”, mollette, corda elastica, controlli a timer Applicare subito un sistema semplice e replicabile

FAQ :

  • Quanto può costare una multa per banco in disordine?Dipende dal regolamento comunale: spesso tra 50 e 300 euro, con cifre più alte in caso di recidiva.
  • Cosa si intende per “disordine” secondo i vigili?Merce a terra, corridoi occupati, capi che sporgono oltre la concessione, cartellini assenti o illeggibili, imballi nel passaggio.
  • Devo lasciare sempre lo stesso spazio libero?La misura ricorrente è circa 1,5 metri di corridoio, ma alcuni mercati indicano valori precisi: informarsi sul proprio bando.
  • I cartellini dei prezzi sono obbligatori su ogni capo?Sì, il prezzo deve essere esposto in modo chiaro e non equivoco; un listino unico ben visibile può integrare i cartellini singoli.
  • Cosa succede se prendo più verbali nell’anno?Oltre all’aumento dell’importo, si rischiano sospensioni temporanee del posteggio e segnalazioni in graduatoria.

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